Letture del 2021

Mi piacciono molto i libri ma da un po’ di anni fatico a leggere quanto vorrei. Ne accumulo un sacco sul comodino e, quando potrei farlo, non ho più voglia di prenderli in mano. Quest’anno ho ritrovato la passione per la lettura e mi sono stupito di quanto ho letto.

La non fiction è molto legata alle cose di cui mi occupo professionalmente. Dato che rimbalzo tra interessi anche molto distanti, è soprattuto questa la categoria dove sto imparando a non accumulare 😅.

Per quanto riguarda i romanzi ho letto nuovi autori per la prima volta da almeno dieci anni a questa parte. Avendo la fortuna di amare persone che hanno scritto molto (Haruki Murakami, Philip K. Dick, Italo Calvino, Julio Cortazár, Jorge Luis Borges, per citarne alcuni), da troppi anni non mi avventuravo verso nuove letture.

La sezione albi illustrati è monca di tutte le cose che compro per Nicolò e Tommaso, mentre anche nel settore fumetti continuo a esplorare cose nuove.

Mi piace leggere questo genere di liste fatte da amici o conoscenti, quindi ecco ora l’elenco delle cose in cui mi sono imbattuto io nel 2021:

Connected family: Come aiutare genitori e bambini a comprendersi nell’era di internet, di Seymour Papert

Nonostante sia stato scritto prima dell’avvento di smartphone e social, in questo volume Papert offre un sacco di spunti utili alle famiglie per riflettere su cultura dell’apprendimento e rapporto con le tecnologie in casa.

Oltre ad averne già parlato sul blog, è stato la base del mio intervento al TEDx.

Cinque passi per una scuola inclusiva, di Franco Lorenzoni, Roberta Passoni

Era uno di quei libri sul comodino da un po’, comprato un po’ a caso per avvicinarmi alla figura di Franco Lorenzoni. In realtà di suo c’è molto poco, ma è stata comunque una lettura interessante. Si tratta del resoconto di un progetto formativo pluriennale che ha coinvolto diversi insegnanti ed è stato progettato dal basso, dagli insegnanti stessi. Racconta una scuola e una formazione possibile, in grado di generare un reale impatto sulla crescita professionale degli insegnanti.

Pedagogia. Dai luoghi comuni ai concetti chiave, di Philippe Meirieu

Comprato dopo averne letto la prefazione su Minima&Moralia e dopo aver brevemente approfondito la figura di Meirieu. Non sono sufficientemente dentro il dibattito accademico per capire quanto le motivazioni di Meirieu siano franco-centriche, ma in ogni caso penso sia un libretto fondamentale per chiunque si occupi di educazione. Passa in rassegna oltre un secolo di proposte educative, mettendo a confronto temi come i metodi attivi, la motivazione, l’individualizzazione, il rispetto dell’educando, l’educazione alla libertà e provando a restituirne la complessità al di là, appunto, dei luoghi comuni.

Il sapere claudicante: Appunti per un’estetica della ricerca e della formazione, di Antonia Chiara Scardicchio

Acquistato dopo averla sentita intervenire ad un bel convegno Erickson sulla creatività, a cui abbiamo tenuto un workshop con gli unicorni 🦄. Ho fatto parecchia fatica per lo stile, la densità spropositata di concetti e di riferimenti bibliografici. Ma ho apprezzato molto l’approccio interdisciplinare e la visione poetica, concretizzata nella “Auto-Bio-Epistemologia” e nella “Auto-Bio-Antologia”.

C’era una volta un paradosso: Storie di illusioni e verità rovesciate, di Piergiorgio Odifreddi

Allo stesso convegno Erickson c’era anche Odifreddi, che al di là delle questioni con la Chiesa, penso sia un bravissimo divulgatore scientifico. Cercavo qualcosa di abbordabile per capire se questo genere di letture possa aiutarmi a combattere la mia matofobia. Non tutti i paradossi citati generano lo stesso livello di interesse ma nel complesso è godibile. Ho anche apprezzato la struttura del libro a difficoltà crescente, sebbene devo ammetere che verso la fine mi sono un po’ perso.

Strategia oceano blu: Vincere senza competere, di Renée Mauborgne, W. Chan Kim

Un libro di business strategy che ho sentito citare tante volte e finalmente mi son deciso a leggere. Non ne so abbastanza di come viene insegnato il management per capire il reale impatto dei concetti espressi nel libro, ma credo si tratti di prospettive molto interessanti per chi si occupa di business e pensiero strategico.

Vorrei provare ad utilizzare alcuni strumenti proposti su aziende che seguo, soprattutto perché, come mi è capitato con altre letture simili, il focus sembra essere su realtà di medie-grosse dimensioni, prevalentemente americane. Come si concretizzano questi concetti nel nostro territorio? Da sperimentare.

Made to Stick: Why Some Ideas Survive and Others Die, di Chip Heath, Dan Heath

I fratelli Heath riassumono gli elementi chiave di una comunicazione efficace, ipotizzando un semplice framework spiegato attraverso numerse storie. Forse ora che vanno molto le neuroscienze, l’approccio al tema potrebbe apparire un po’ naif, ma l’ho trovata una lettura molto stimolante.

Segnalato da Giacomo mentre preparavamo un workshop sullo storytelling per una scuola superiore e rimandato troppo a lungo.

Trasformazione esponenziale. La guida definitiva per trasformare la propria impresa in una organizzazione esponenziale, di Salim Ismail, Francisco Palao, Michelle Lapierre

Recentemente mi sto occupando di consulenze in ambito open innovation e mi hanno suggerito questo testo. Non conoscevo le “organizzazioni esponenziali” e devo ammettere che il testo non è riuscito a soddisfare il mio naturale scetticismo di fronte a buzzword come “esponenziale”, “scalabile”, “disruptive”. Credo potrebbe contenere spunti utili per qualche consulente o manager di aziende medio-grosse, ma nel complesso mi ha un po’ annoiato. Di fatto è un manuale di istruzioni per implementare i concetti delle organizzazioni esponenziali, tramite un articolato processo di alcune settimane (una sorta di hackathon interna con un team dedicato).

Magari nel libro originale vengono affronati in modo migliore i temi legati alla sostenibilità e alle persone, che qui mi sembra vengano liquidati un po’ rapidamente.

Great Mondays: How to Design a Company Culture Employees Love, di Josh Levine

Dopo articoli e canvas sparpagliati per la rete, volevo leggere un libro che affrontasse il tema della cultura aziendale e come poterla ri-progettare. Ne ho apprezzato la semplicità e l’approccio molto pratico, grazie ai workshop proposti alla fine di ogni capitolo.

Probabilmente in circolazione ci sono cose migliori, ma mi è capitato tra le mani al momento giusto.

Gamestorming. 100 giochi da fare in team per innovatori, facilitatori e decision maker, di Dave Gray, James Macanufo, Sunni Brown

Acquistato come reference, dopo aver usato svariate attività proposte sul sito omonimo. Il mio punto di rfierimento per trovare attività per workshop resta SessionLab, ma è bello avere anche un testo da sfogliare. Ho apprezzato parecchio l’introduzione a questa edizione con un po’ di dati sulle abitudini nel nostro contesto italiano.

Design Is Storytelling, di Ellen Lupton

Bellissimo e agile libro che esplora le connessioni tra mondo del design e arte del racconto. Vengono presentati numerosi esempi di strumenti tipici del lavoro del designer utilizzando la prospettiva dello storytelling. Un invito per tutti i designers a sentirsi un po’ più "narratori di storie" di quanto non credano.

Cover le paure segrete dei bambini

Le paure segrete dei bambini. Come capire e aiutare i bambini ansiosi e agitati, di Lawrence J. Cohen

Essere genitori è un’avventura incredibile. A parte uppa.it e alcune sue pubblicazioni, non ho grandi punti di riferimento sul tema genitorialità. Il web è pieno di rumore e stanca e le sfide cambiano continuamente nei primi anni di vita.

È stato proprio bello scoprire le molte affinità con questo libro e le numerose strategie incentrate sul gioco che propone. Consigliato.

Good Services: How to Design Services That Work, di Lou Downe

Una raccolta di principi alla base della progettazione di servizi di qualità. Oltre a raccogliere molti casi concreti, ogni capitolo è immediatamente "azionabile", cioè pensato per applicare il principio che presenta.

Era da mesi che Enrico me l’aveva consigliato. Con questo ho scavallato l’anno (cioè devo ancora finirlo 😝).


Disincontri, di Julio Cortázar

Con questo invece avevo iniziato il 2021. Anche se non sono i suoi racconti migliori, che bello ogni tanto concedersi un po’ di Cortázar.

L’Iguana, di Anna Maria Ortese

Non ricordo come ho incontrato questo libro, credo saltando da una pagina all’altra di wikipedia a partire dal termine realismo magico. È stato un tuffo nel passato dal punto di vista lessicale e grammaticale, ma decisamente una bella scoperta.

La questione più che altro, di Ginevra Lamberti

L’ho comprato appena uscito e sono anche andato ad una serata di presentazione (soprattutto per salutare Gine e andarci a bere uno spritz), ma non l’avevo letto 😅. Anche se è la sua storia, attraversa un’epoca a cui sono molto affezionato e da cui evidentemente volevo prendere un po’ di distacco. A me piace molto come scrive, quindi se già non l’avete fatto, leggetelo anche voi.

Nel segno della pecora, di Haruki Murakami

Non ho ri-letto molti libri nella mia vita, con questo saranno al massimo tre. La prima volta è stata l’edizione Longanesi del 1992 presa alla biblioteca di Ca’ Vendramin al mio secondo anno di Giapponese. Qualche anno fa mi hanno regalato questa nuova edizione del 2010.

Murakami è uno dei miei autori preferiti ed è stato un vero piacere ri-leggerlo.

La guerra del basilico, di Nico Orengo

Ero in cerca di consigli di lettura e Giacomo mi ha proposto questo agile romanzo estivo. Molto simpatico.

La quinta stagione, di N. K. Jemisin

Il portale degli obelischi, di N. K. Jemisin

Il cielo di pietra, di N. K. Jemisin

Un vero e proprio colpo di fulmine 😍 Grazie ad un post di Andrea su Facebook ho scoperto questa saga strepitosa che mi ha completamente assorbito in un binge reading di pochissimi giorni.

Non c’entra, ma ora sto pensando di usare come criterio per una prossima lettura un vincitore a caso di Nebula e Hugo Award.

L’anomalia, di Hervé Le Tellier

Ho scoperto che esiste il Premio Strega europeo e questo faceva parte dei finalisti.

Nell’insieme l’ho trovato piacevole e ben scritto, ma alla fine mi ha lasciato la sensazione che mancasse qualcosa. Il tema del doppio è sempre affascinante e ci sono un sacco di potenzialità e bei personaggi, ma l’impressione che mi è rimasta è stata di un lavoro un po’ sbrigativo (non so come spiegarmi meglio 😅).

Cronorifugio, di Georgi Gospodinov

Ecco, lui il Premio Strega europeo l’ha vinto invece.

Una vera e propria sorpresa, che inizia in modo intimo e alla fine diventa un grande racconto internazionale di popoli e storia e memoria.


Piccole storie dal centro, di Shaun Tan

Che belle le illustrazioni di Shaun Tan e che bei racconti.

I tre porcellini, di David Wiesner

Ah! Una di quelle storie "meta", dove i protagonisti escono dalle pagine, letteralmente.

Zoom, di Istvan Banyai

Re-Zoom, di Istvan Banyai

Che trip stupendo.

Il compleanno del tasso cover

Il compleanno del tasso e altre storie di animali di Toon Tellegen, illustrazioni di Carll Cneut

Topipittori è un editore spettacolare, volevo solo lasciare un esempio delle meravigliose cose per l’infanzia che non so bene se compro per me o per Nicolò e Tommaso.


Glenn Ganges in: The River at Night, di Kevin Huizenga

Quest’anno ho scoperto e mi sono innamorato di Huizenga e questo è un libro bellissimo (tra l’altro ora lo trovate anche in italiano se volete).

Imbattibile, di Pascal Jousselin

Un modo divertentissimo di giocare con il medium per costruire racconti.

Maledizioni, di Kevin Huizenga

L’ho già scritto prima che mi sono innamorato di Huizenga. Quindi ho comprato anche questa cosa edita in italiano.

Aldobrando, di Gipi e Luigi Critone

Una storia un po’ classica ma raccontata e illustrata benissimo.

Promethea vol. 1, di Alan Moore, J. H. Wiliams III, Mick Gray

Sempre alla ricerca di opere che giocano con il medium e dopo aver sentito parlare spesso di Promethea, ho provato a leggere questo compendio (di 3). Penso sia scritto e disegnato molto bene e mi ha intrattenuto piacevolmente, ma non mi ha dato sufficienti motivi per acquistare gli altri 2 volumi.

Pelle d’uomo, di Hubert e Zanzim

Non sapevo cosa aspettarmi ma ne avevo letto recensioni entusiastiche. In effetti è proprio un bel racconto, scritto e disegnato magnificamente.

Solanin, di Inio Asano

Anche di Inio Asano avevo letto molte belle recensioni. Essendo quasi introvabile “Buonanotte, Punpun“, ho acquistato questo. Una bella scoperta nel panorama nipponico, dove la produzione sconfinata rende sempre faticoso trovare nuove voci.

2 commenti su “Letture del 2021”

  1. digitalmarketingsimone

    Ciao Giulio! Sai mica che questo libro esiste anche in italiano? Made to Stick: Why Some Ideas Survive and Others Die, di Chip Heath, Dan Heath

    Da come lo hai descritto potrebbe essere molto interessante per il lavoro che seguo 🙂 Grazie mille!

    1. Ciao Simone 👋 In italiano l’hanno tradotto con “Idee forti” (ETAS, 2007) https://rizzolietas.rizzolilibri.it/libri/idee-forti/ ma è esaurito e lo trovi solo in biblioteca se lo vuoi leggere (https://opac.provincia.padova.it/opac/detail/view/pd:catalog:156011).

      È scritto (ovviamente) molto bene, quindi secondo me potresti provare anche a leggerlo in lingua originale. Penso che per chiunque si occupi di comunicazione ci siano parecchie belle idee e storie.

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