Thing 3: Consider your personal brand
(vai alla versione in italiano)
Thinking about my online presence as my brand is really engaging. I love the term “profersonal” and, for the first time, i make ego-searching with a specific purpose.
Anyway, I must face with the fact that before been active in online libraryworld, i was active in online somethingelseworld for some years.
Be online for a lot of time, means leave a lot of breadcrumbs behind you. But, until my first gmail address, I identified myself with nicknames from comic world, and until my falling in love with humanities computing, the crumbs concern only the personal side.
Just before starting to develop my professional side, I choosed to take more control over my online presence. So, closed some accounts and stop using nicknames
Then I thought: “if a person spend time over my name on the web, why not satisfy him giving my personality?”, it’s not a matter of hide things, but to show first what counts. So I create a splash page that aggregate my profiles, professionals and personal.
Now, trying ego-searching..em…profersonal-searching, find that first results corcening mainly my professional activity in LIS space. Then come also something else (my personal blog, my activity in the university radio, something horror I wrote for a magazine…).
When this blog come in my mind was months before its opening, so i spend a lot of time thinking the better name and the purposes (as soon as I can I’ll translate and give more visibility to the first post, where I explain thoose things…i think).
Sadly, I feel comfortable with my avatar and don’t want stop use it. But my splash page is built over a giant photograph of me during a metropolitan safari with dinosaurs 😛
….so….this is the brand’s core values:”not hide my personality” that i hope is perceived during my job, on my professional side.
Do you think I’m on the right way?
(versione in italiano – i link sono solo nella versione in inglese)
Cosa 3: Considera il tuo marchio personale
Pensare alla mia presenza online come a un brand (marchio) è veramente avvincente. Adoro il termine “profersonale” (professionale/personale) e, per la prima volta, faccio ego-searching con uno scopo preciso. Ad ogni modo, devo confrontarmi col fatto che, prima di essere attivo nel mondobibliotecario online, sono stato attivo nel mondoqualcosaltro online per diversi anni.
Essere online da parecchio tempo, significa aver lasciato diverse briciole di pane dietro di sè. Ma fino al mio primo indirizzo gmail, mi identificavo con nickname dal mondo dei fumetti, e fino al mio innamoramento dell’informatica umanistica, le briciole riguardavano solo il mio lato personale.
Appena prima di iniziare a sviluppare il mio lato professionale, scelsi di prendere maggior controllo della mia presenza online. Perciò ho chiuso diversi account e ho smesso di usare nicknames. Poi ho pensato: “ma se una persona spende così tanto tempo dietro al mo nome sul web, perchè non soddisfarla offrendogli la mia personalità?”, non è una questione di nascondere cose, ma di mostrare prima quelle che contano. Perciò ho creato la mia “pagina iniziale” che aggrega i miei profili, professionale e personale.
Adesso, facendo ego-searching…cioè… ricerche-profersonali, all’inizio compaiono risultati che riguardano la mia attività nel mondo LIS. E poi anche qualcos’altro (il mio blog personale, la mia attività alla radio dell’universtià, qualcosa di horror che ho scritto per una rivista…)
Quando mi venne in mente questo blog passarono diversi mesi prima dell’apertura, perciò ho speso parecchio tempo a pensare al nome migliore e ai suoi obiettivi (appena posso traduco e dò maggior visibilità al primo post, dove spiegavo queste cose….mi pare)
Purtroppo, mi sento a mio agio con il mio avatar e non voglio smettere di usarlo. Ma la mia “pagina iniziale” è costruita sopra a una gigantesca foto di me durante un safari metropolitano con dinosauri 😛
…insomma…questo è il valore principale del marchio: “non nascondere la mia personalità” che spero si percepisca durante il mio lavoro, nel lato professionale.
Dite che sono sulla strada giusta?
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