A quanto pare la mia apatia da cinema prosegue, mentre continuo a scoprire incredibili nuovi autorə 📖
Stamattina, una chat con gli amici, mi ha riportato alla mente come sia ciclicamente cambiato il mio approccio alla ricerca di cose da guardare: scrollare elenchi di proposte finché qualcosa non colpisce l’occhio👆️ vs cercare in tutti i modi di recuperare un titolo che si vuole vedere 🔍️.
La ricerca in sé è storicamente avvenuta nei seguenti modi:
- entrare in videoteca e guardare le copertine delle VHS 📼
- usare lo schermo del distributore H24 dei DVD a noleggio 📀
- scrollare vari siti di torrent o Popcorn Time 🍿
- scrollare il catalogo di Netflix, Amazon Prime, Disney+, Rai Play 🖥️
Mentre le sollecitazioni di partenza potevano essere:
- una chiacchiera con gli amici o i social network
- un sito di recensioni (ad es. i 400 calci)
- i candidati ad un certo festival (ad es. il Sitges)
- un sito con l’elenco di tutte le uscite dell’anno
- le proposte da parte degli algoritmi dei servizi di streaming
Ora ci sono dei servizi, tipo JustWatch 🎥, che permettono di integrare vari servizi streaming e informazioni sui titoli, per recuperarli facilmente date di uscita e piattaforma che permette di vedere il film.
Quello che è cambiato, ora che ci penso meglio, non è tanto come ricerco, ma come seleziono e il tempo che passa dalla selezione alla visione. È un po’ come se il sogno di sempre, ovvero la totale accessibilità e disponibilità dei titoli, avesse scatenato una enorme apatia 😢. Immagino il nome di questa cosa sia information overwhelming o qualcosa di simile, che ci siano studi a riguardo. Ad ogni modo è un po’ fastidioso.
Ho una lista delle cose da vedere che cresce in modo inversamente proporzionale al desiderio di guardarle. Mi sento destinato a smettere di salvare le cose che vorrei vedere, per non rischiare di perdere l’interesse. Come se disponibilità e desiderabilità fossero in contrasto 😡.
Mi viene in mente quando ero piccolo è scoprii il periodo di embargo sulla distribuzione dei titoli, ovvero come funzionavano i vari passaggi tra cinema → home video a noleggio → home video in vendita → televisione pubblica. Non lo rimpiango particolarmente, mi ricordo che mi faceva girare le scatole 📦️📦️ dover aspettare mesi prima di poter noleggiare o acquistare un titolo dopo averne perso il passaggio al cinema.
Però….
… mi sto convincendo del valore incredibile che la scarsità avrà nel nostro futuro, intendo dire by design. Temo che se non verrà in qualche modo incorporata nelle proposte dei servizi digitali, l’apatia derivante dall’enorme disponibilità di titoli potrebbe dilagare, rendendoci tutti un po’ meno interessati al cinema. O peggio, come sta succedendo già ora, una produzione artistica molto appiattita sugli indici di gradimento del pubblico. Le due cose sono collegate. Ad esempio io ora diffido tantissimo delle etichette “Originals” dei servizi di streaming. C’è roba molto bella, lo so, ma non posso fare a meno di prova diffidenza e paura di trovarmi di fronte a scelte di produzione dettate più dal marketing di quanto sarebbe successo qualche decennio fa.