Trilogia della Terra Spezzata

Questa estate ero alla ricerca di qualcosa da leggere, un po’ stanco delle decine di produzioni Netflix o Amazon Prime. A riguardo credo di aver raggiunto un punto di saturazione, per cui faccio molta fatica a imbarcarmi in una nuova visione (film o serie che sia) senza trovarla prevedibile e ripetitiva 🥱.

Per cinema e fumetti so cosa mi piace e sono abbastanza aperto alla scoperta di nuovi autori, riesco ad orientarmi tra pubblicità, trailer, articoli su Fumettologica, vincitori di festival. Con la musica gli algoritmi di Spotify hanno lentamente sostituito le chiacchiere con gli amici. Ma con i romanzi, complice il fatto che si legge tutti un po’ meno e da anni prediligo la non fiction, è più complicato.

Così da qualche anno, riuscendo ad affrontare pochissimi romanzi, mi sono accomodato sui nomi noti che so piacermi (e che comunque hanno scritto un sacco di roba): Philip Dick, Haruki Murakami, Julio Cortazar, Italo Calvino, ecc. ecc.
(sempre che ecc ecc voglia dire qualcosa 🤔)

Ho chiesto aiuto agli amici e in qualche modo ho finalmente letto il libro della Gine “La questione più che altro“. In parte mi spiace non averlo letto subito, ma sono anche contento di averlo fatto adesso che ho un maggior distacco dal mio periodo a Venezia (saudade). Ad ogni modo mi piace come scrive Ginevra, il romanzo si fa leggere velocemente e sono contento che riesca a continuare a scrivere nuove cose 😉

Vabbè, sempre dietro consiglio ho letto un breve ma divertente “La guerra del basilico” di Nico Orenga e infine, sono tornato a leggere Murakami. Forse per la seconda o terza volta in vita mia ho riletto un romanzo: “Nel segno della pecora“. Vabbè, ma che vi parlo a fare di Murakami e quanto gli voglio bene 😝

Ad un certo punto mi imbatto in questo post di un amico su Facebook:

So che i premi Hugo sono legati alla fantascienza e al fantasy ma sono anche un po’ diffidente perchè non amo particolarmente la letteratura di genere.

È complicato da spiegare, perchè Philip Dick è il mio autore preferito e scrive romanzi identificati come fantascientifici, e ho letto con estremo piacere Stanisław Lem, Ted Chiang, Kurt Vonnegut, Isaac Asimov. Ma una volta che ho provato a leggere un romanzo fantasy non è andata bene.

Ad ogni modo, il fatto che abbia vinto congiuntamente per 3 anni di fila il premio lo rende sicuramente un titolo interessante. Mi faccio un giro sulla pagina wikipedia del premio Hugo e del premio Nebula per vedere se c’è altro che conosco, giusto per capire quanto i miei gusti possano essere rappresentati. Ma faccio fatica, non sono un lettore forte e non ho tanti riferimenti 😅

Così, molto semplicemente, lo compro. E poi gli altri due.

Era da anni che non mi capitava quello che ormai possiamo chiamare binge reading. Cioè un coinvolgimento tale, da portare il libro sempre con me, per poterne leggere alcune pagine in qualsiasi momento libero. Ripeto, non sono un grande lettore, la sera gli occhi si chiudono entro le 22.00, ma nonostante questo leggevo un centinaio di pagine al giorno, così in 3 settimane ho divorato tutti e tre i libri.

Mi sono piaciuti tantissimo. Proprio tanto tanto. Sempre wikipedia lo chiama science fantasy, ma chissenefrega di quale genere stiamo parlando. Lei è la prima autrice afroamericana a vincere uno Hugo award (anzi 3).

Ho trovato la narrazione favolosa, con alcuni meccanismi narrativi proprio belli. E la storia è epica, si parla di millenni di umanità, potere, minoranze e scelte. Ma anche intima, si riflette sul rapporto con la nostra identità, la nostra famiglia e il costante confronto con il passato.

Boh, ecco non è una recensione, figurarsi. Volevo solo consigliarveli, tutto qua ❤️

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