(vai alla versione in italiano)
Thing 10: Graduate traineeships, Masters Degrees, Chartership, Accreditation
If you want to know about training in Italy, I think you must look at this page on AIB site: http://www.aib.it/aib/form/form.htm3 (italian only)
There are listed a lot of courses (at univerity or not). Most of the informations may be out-of-date due to the continuos changes in universities assets (I think to Ca’ Foscari where, as I know until last year, LIS master course was merged with Padova’s one), but could be a good start point.
In addition, AIB offers a lot of useful courses during the year.
Anyhow, I’m not a librarian 🙂
I graduated in Japanese Language and Culture, then in Humanities Computing. It was a course intended for humanists that want to improve their informatics skills. A lot of my collegues now works in agencies or as communication experts. I took the library way, focused my thesis on ILS and been luckily hired by a very good italian company that develop its own ILS.
As far as I know, my master cannot be compared to a LIS master.
Thing 11: Mentoring
Sadly I didn’t find a mentor inside university. Indeed I never thought about mentoring as presented in the cpd23 post and don’t think that in the future I will present myself to a person with something like “please be my mentor“.
I would rather try to keep my mood on “don’t be shy to ask“. It’s the mood with which I started my job and think that’s a good point to develop a relation based on sharing knowledge.
Thing 12: Putting the social into social media
Don’t know what to say about social media. In a “profersonal” world doesn’t matter if I follow you on twitter, facebook or on your ’90s-static-site-without-a-simple-rss-feed. The matter is only if I follow you. The good point about social media is that they shift the conversations on a more comfortable environment, without many unnecessary formalisms. Indeed I don’t think we should thank social media but the Internet.
(versione in italiano)
Thing 10: Tirocini, Lauree, Albi professionali, Accrediti
Se volete sapere qualcosa sui corsi di formazione in Italia, dovete guardare la pagina sul sito dell’AIB http://www.aib.it/aib/form/form.htm3
Sono elencati un sacco di corsi (universitari e non). Molte delle informazioni potrebbero essere non aggiornate a causa dei continui cambiamenti dei corsi di laurea (penso a Ca’ Foscari dove, per quanto ne so fino all’anno scorso, il corso di biblioteconomia era stato unificato con quello di padova) ma è comunque un buon punto di partenza.
In aggiunta la stessa AIB offre un sacco di corsi utili durante l’anno.
In ogni caso, non sono un bibliotecario 🙂
Mi sono laureato in Lingua e Cultura Giapponese, poi in Informatica per le Discipline Umanistiche. Era un corso inteso per umanisti che vogliono migliorare le loro competenze informatiche. Un sacco di miei colleghi ora lavorano in agenzie web o come esperti di comunicazione. Io ho preso la strada delle biblioteche, concentrando la mia tesi sugli ILS e avendo la fortuna di essere assunto da una bella azienda che sviluppa un suo ILS.
Per quanto ne so, la mia laurea non può essere paragonata a una laurea in biblioteconomia.
Thing 11: Mentoring
Sfortunatamente non ho trovato una all’interno dell’università. In verità non c’ho mai pensato nei termini proposti nel post di cpd23 e non penso che in futuro mi presenterò mai a una persona con una frase del tipo “perfavore, fammi da mentore“.
Piuttosto preferisco cercare di mantenermi nello spirito “non aver paura di chiedere“. E’ lo spirito con cui ho iniziato il mio lavoro e credo sia un buon punto per sviluppare una relazione basta sullo scambio di conoscenza.
Thing 12: Metti un po’ di social nei social media
Non saprei che dire a proposito dei social media. In un mondo “profersionale” non credo che faccia differenza se ti seguo su facebook, twitter o sul tuo sito-statico-anni-90-senza-feed-rss. Il punto è solo se ti seguo. La buona cosa dei social media è che spostano le conversazioni in un ambito più confortevole, senza molti formalismi non necessari. In verità non credo che dovremmo ringraziare i social media quanto piuttosto Internet.
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