Ma voi ce l’avete la vasca da bagno?

Mi sono reso conto che non potrei farne a meno. Se mai comprerò casa, dovrà assolutamente esserci. Ma non dico quelle vasche da bagno piccoline, fatte giusto per poter dire di averla, intendo qualcosa di lungo almeno 150cm, qualcosa in cui sdraiarsi.
Ma sapete quante cose si possono fare in una vasca da bagno?
No, non intendo solo quelle più comuni: lavarsi, rilassarsi, sesso….ho scoperto che ci si può persino ribattezzare. “Seeee, il solito predicatore televisivo” penserete. Ovviamente non intendo alcun tipo di battesimo religioso. Mi sono semplicemente accorto del profondo valore che si può dare all’apnea.
Ecco, i soliti uccelli del malaugurio, no, non intendevo farla finita (se l’avete pensato non vi rendete conto di che sforzo di volontà sia necessario per annegarsi, è Il segno di una resa invincibile), vi sto solo dicendo che durante l’apnea si sta saldamente concentrati. Non si pensa a nulla di diverso da “quanto tempo ancora resisterò?”, si percepisce ogni minima variazione in quanto ci circonda (i passi del vicino, la tv in soggiorno, le auto in strada) perchè questo ci ricorda che il tempo sta scorrendo, che fuori il mondo va avanti anche se ci rifiutiamo di respirare.
Ora, mi chiederete, “cazzo c’entra con un eventuale ri-battesimo?”, Oh, beh, eccovi gli ingredienti e modalità di preparazione: prendete una cosa che vi turba, a cui non riuscite a smettere di pensare. Ora prendete una forte volontà, o almeno un’intuizione di questa. Scegliete di non pensare più alla cosa che vi turba e di uscire dall’acqua cambiato, perchè solo cambiando quell’ossessione smetterà di turbarvi. Apnea (eccola qua). Apnea, apnea. Quante volte volete, sembra quasi un gioco. Poi uscite dall’acqua.
Ovviamente non posso garantirvi quanto durerà (nel mio caso almeno un’ora abbondante), ma come gesto simbolico dovrete ammettere che fa la sua porca figura.

Un altro bel motivo per avere una vasca da bagno, me l’ha offerto il mio vicino Newman Thinkpositive, raccontandomi cosa gli è successo una volta.
Una volta il buon Newman, dopo essersi ribattezzato, si alza in piedi di scatto, senza pensarci. Una volta così, non se la sente di tornare in acqua e pensa bene di far svuotare la vasca, ma rimanendo così com’è, coi piedi in acqua. Sente il rumore dell’acqua che scende per il tubo, ne ha messa un sacco e l’operazione dura un po’. Così, dopo poco, inizia a divertirsi appoggiando brevissimamente il piede sopra il buco, di modo da creare degli intervalli irregolari nello scroscio di acqua nel tubo. Una volta svuotata la vasca, prende un asciugamano e inizia ad asciugarsi la testa, ben bene, non deve restare acqua nelle orecchie sennò aumenta il rischio si formi cerume, ed ecco che quando ritira fuori la testa dall’asciugamano, sente una minuscola vocina fargli: “heeeee-yyyy???”.
“Checcazz…” pensa spaventato, mentre guarda d’istinto verso la porta chi potrebbe essere entrato. Ma non vede nessuno, la porta è chiusa, e intanto risente: “Heee-yyyyyyy???”, sto giro è abbastanza lucido per concentrarsi sulla provenienza della voce, perciò all’improvviso, turbato, guarda vicino ai suoi piedi. La vocina viene dal tubo di scarico dell’acqua della vasca, ma non solo. La vocina proviene da una faccia che lo guarda. E la faccia che lo guarda è il davanti di un testone grande come il suo pugno. E il testone sbuca proprio fuori dal tubo.

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Dopo alcune righe bianche di smarrimento Newman riacquistò lucidità, si mise a parlare con il testone e scoprì che oltre a una vocina soave quanto inadatta, oltre ai capelli arruffati e appiccicaticci, oltre al nasone rosso, oltre a chiamarsi Martin Pescatore, oltre tutto, il testone era attaccato a un corpo minuscolo che stava tutto dentro al tubo. E il signor Pescatore faceva parte di un’intera popolazione fatta come lui (“ma anche meglio” lo rassicurò circa le donne), che vive da secoli nel mondo alla fine dei tubi (“che non sono le fogne, ma paesaggi montani e isole del polesine” si affrettò a rettificare). Il signor Pescatore spiegò a Newman che era sopraggiunto a causa del “codice speciale d’aiuto”, un codice formato da intervalli irregolari (ma non casuali) di scrosci d’acqua, che prevede l’immediato soccorso obbligatorio da parte di qualsiasi membro della popolazione a portata d’udito.
“Insomma, già che sono qui, che ci siamo spiegati, che ci siamo presentati…..tutto bene?” chise il signor Pescatore con la sua inadatta e sottile vocina.
“Mmm…” disse Newman “beh, già che sono qui, che ci siamo spiegati, che ci siamo presentati…..potrei spiegarti il perchè del mio necessario ribattesimo, potresti spiegarmi come funziona giù da voi per certe cose, intendo le donne ovviamente, magari c’è un punto di vista che mi sfugge, magari riesci a rincuorarmi, potremmo parlarne che ne dici?”
“Oh, beh, ok” rispose il signor Pescatore “ma sinceramente questa vostra cosa del ribattesimo non mi convince molto.” disse sorridendo un poco.
Dette che ebbero queste poche cose, iniziarono a chiaccherare amabilmente, l’uno seduto sul bordo della vasca sorseggiando della Tassoni, l’altro con la testona fuori dal tubo e una cannuccia a connettere bocca e whiskey (“per giustificare il naso rosso” tardò a spiegare). Erano tanto incuriositi l’uno dalle parole dell’altro, che si dimenticarono completamente del fatto che uno dei due era solo il prodotto dell’immaginazione dell’altro. Il turbine del discorso li avvolse completamente, erano interessatissimi, le parole volavano veloci per tutto il bagno, è stato molto bello.
Ah, mi pare inutile farvi ora notare chi dei due era un essere immaginario, avrete ben capito che Newman Thinkpositive è stato un mio alter ego, e come tale non può esistere.

4 commenti su “Ma voi ce l’avete la vasca da bagno?”

  1. ehm, sì, beh, per avere un avatar tutto tuo dovresti registrarti su wordpress (o anche sul mio blog)…Per rendere le cose più divertenti si possono usare gli avatar generati auomaticamente: mostriciattoli come quello che hai visto, facce poligonali come ora o cubi surreali.

    Mi sa che scegliero i cubi surreali.

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