Da circa un anno lavoro prevalentemente da casa, sì anche prima del lockdown. Non abbiamo una casa grande, quindi il mio “ufficio” è amichevolmente detto “lo stanzino”, ovvero quel piccolo spazio in cui si trovano aspirapolvere, cesta biancheria, ferro da stiro, armadio-ripostiglio, scatoloni-e-borse-che-prima-o-poi-capiamo-dove-mettere. Tecnicamente sono 2x3m di spazio.
Il punto di partenza
La scrivania è la MICKE dell’IKEA, 142×50 cm, mentre la sedia dev’essere fuori produzione, cmq una cosa tipo questa in legno che usiamo per il soggiorno (con un cuscino).
Lavoro praticamente sempre con il portatile 13” e solo recentemente sto usando un iPad come secondo schermo (ho un Mac Book Pro del 2013 e uso Duet App). Di fatto non sviluppo più, quindi non mi servono grandi schermi.
Da anni usavo un classicissimo stand Tiramisu con mouse e tastiera a filo. In marzo, complice uno di quegli articoli del Post sulle cose da acquistare per lo smart working, mi sono comprato:
- Tastiera Logitech K380 Bluetooth
- Mouse Logitech M720 Triathlon Wireless
- Tavolo regolabile e portatile Amazon Basics
Il tavolo regolabile, esteso al massimo, mi permette di lavorare anche da in piedi. Non è una cosa che faccio tanto spesso quanto vorrei, ma per il momento va bene così.
Alla ricerca di una sedia
Incredibilmente, nonostante abbia la scogliosi e sia sensibile al tema, nell’ultimo anno non ho avuto particolari problemi alla schiena o posturali in generale. Forse perchè è cambiato leggermente il tipo di lavoro che faccio, oppure per una qualche strana combinazione di fattori ergonomici a me oscuri.
Nonostante tutto, il mio sedere reclama a gran voce una sedia nuova. Così ho iniziato a guardarmi intorno e ho chiesto consigli online. Dalle mie cerchie sono arrivati i seguenti suggerimenti:
- fit ball
- uno di quegli sgabelli ergonomici senza schienale dove ci si punta con le ginocchia
- Markus dell’IKEA
- Vilgot sempre IKEA
- Ergo Chair 2
- Herman Miller Aeron
- HÅG Capisco
Considerazioni preliminari
Dal punto di vista dell’ergonomia le considerazioni dipendono dal vostro corpo, dalle vostre abitudini e dal tipo di lavoro che fate.
La regola dei 90°, per cui gomito e ginocchio dovrebbero disporre braccio e gambe a 90°, dipenderà dalla vostra altezza, da quella della sedie e del tavolo. Quindi per prima cosa armatevi di metro e prendete un po’ di misure per capire quale dovrebbe essere l’altezza ideale. Per farvi un esempio il mio tavolo IKEA Micke è almeno 5cm troppo alto rispetto alla sedia che sto usando. Queste misure vi saranno molto utili nel valutare una sedia (o un tavolo).
L’altra considerazione importante è che la postura è solo una parte del problema. La verità è che l’ideale sarebbe muoversi spesso. Per questo, a seconda del lavoro che fate, potrebbe essere utile avere una sedia o un tavolo che ve lo ricordino. Per questo motivo fit ball o standing desk sono così diffusi.
Le altre considerazioni preliminari riguardano invece il vostro budget e lo spazio. Per una sedia decente potreste andare a spendere dai 150€ ai 1500€ una forbice moooolto ampia. Allo stesso tempo ricordate di valutare le dimensioni della stanza in cui vi trovate e lo spazio che avete a disposizione.
Sedia o tavolo?
Andiamo al sodo: la mia fisioterapista consiglia la Herman Miller Aeron, circa sui 1500€. Ho scoperto che l’ho usata negli ultimi anni in H-Farm, o qualcosa di molto simile. Sedia fantastica ma per me fuori budget. La fisioterapista di Andrea (sviluppatore) consiglia la HÅG Capisco, una sedia che promette cose fantastiche che si riesce a trovare intorno ai 1000€. Mi sono inizialmente innamorato ma da lì sono anche partito a chiedermi se non avessi avuto bisogno di uno standing desk.
La risposta è “sì: avrei bisogno di uno standing desk”. Dopo aver usato un rialzo per il portatile mi sono reso conto che, paradossalmente, non avendo un posto per mouse e tastiera ma usando quelli del portatile, peggioro la condizione di braccia e spalle. Inoltre il Micke dell’IKEA di soli 50cm mi fa sognare qualcosa di almeno 10-20cm più profondo.
Così ho guardato con estremo interesse la linea Jarvis degli stessi produttori della sedia Capisco, e le proposte di https://www.autonomous.ai/. Anche in questi casi si andava parecchio fuori budget. Così sono finito a vedermi questo video carino, da cui mi sono convinto di 2 cose:
- non avrei comprato la soluzone low budget con la manovella, ad esempio quella IKEA costa solo 199€
- è possibile comprare solo il frame e aggiungere un pannello superiore a parte
Parliamo del tavolo
Grazie alla segnalazione di Ciro su Facebook, scopro che anche IKEA ha dei tavoli motorizzati (es. linea IDASEN).
Inoltre, ieri ho scoperto un sito fantastico che affronta l’argomento standing desk. Consiglio questi articoli:
- Why Some Standing Desks Shake More Than Others
- DIY Standing Desk: Choosing The Right Base
- The Best Standing Desks for 2020 – Expert Reviews
Purtroppo il sito è incentrato solo sul mercato americano e il 90% dei modelli citati sono introvabili o non fanno spedizioni internazionali 🙁 Però è un ottimo punto di partenza per orientarsi, ad esempio mi ha fatto ripensare completamente allo Smart Desk di Autonomous.ai che viene recensito malissimo sia in termini di qualità del prodotto che, più in generale, di qualità dell’azienda.
L’altra cosa interessante è stata scoprire che la maggior parte dei prodotti (dalla Jarvis di Fully ad UpLift) usa lo stesso frame cinese Jiecang.
Leggendo un po’ mi sono deciso che avrei voluto un tavolo con due motori e 3 colonne per le gambe telescopiche. I due motori mi danno più serenità rispetto alla durevolezza del meccanismo, ho l’impressione che così si sforzi di meno. Le 3 colonne telescopiche non sono solamente legate all’estensione dell’altezza (si passa da 70-120cm a 64-129cm) ma anche ad un maggiore stabilità. Queste riflessioni mi hanno fatto capire che non avrei speso meno di 370€ circa ma mi hanno anche permesso di escludere un sacco di soluzioni low budget a 270€.
Visto il budget ero tentato di prendere IKEA ma ho scoperto che IDASEN (400€) ha un controller troppo semplice (su-giù) senza possibilità di memorizzazione e per il resto si affida ad un’app. Sono stato su Amazon per un po’, indeciso tra le proposte Flexispot e Aimezo. Il resto dei modelli su Amazon li ho esclusi per la difficoltà di trovare informazioni sui produttori o per mancanza di info sulle certificazioni. Alla fine, considerato che a parità di caratteristiche costava 50€ in meno, ho comprato AIMEZO Electric Stand Up Desk Frame w/Dual Motor Altezza Regolabile in Piedi Scrivania Home Office Workstation per 379€.
Ovviamente si parla di prezzi del solo frame e devo ancora scegliere la parte superiore che presumo sarà IKEA.
Vi farò sapere come va, mi spiace ma per le stesse caratteristiche, andando su brand più noti e affidabili, come ad esempio la Jarvis di Fully, si passa a circa 519€. Mi ha convinto sapere che alla fine il telaio è praticamente sempre prodotto in Cina dallo stesso produttore.
Parliamo della sedia
Beh, non ci crederete ma ho cambiato completamente prospettiva sulle mie esigenze. Da una sedia super personalizzabile come la Ergo Chair 2 sono passato a desiderare una sedia senza braccioli. Ed è difficilissimo trovarne una decente! Ho spulciato di tutto su Amazon, che mostra un sacco di proposte di Songmics o altri brand a me sconosciuti.
Non sono certo se voglio o meno dei braccioli, così ho cercato sedie che in qualche modo permettono di rimuoverli facilmente oppure retrarli. Le cose di cui ero sicuro sono:
- schienale alto
- possibilità di aggiustare supporto lombare, altezza, supporto per la testa
- reclinabile ma non troppo
- tessuto traspirante (in rete o cmq non esageratamente imbottita)
Alla fine è successo che ho preso una sedia IKEA, la JÄRVFJÄLLET e mi sono sentito un 🐔. Perchè l’ho provata in IKEA due settimane fa, nel reparto occasioni, scontata di 50€. E l’ho lasciata lì, perchè ancora non avevo fatto tutte le riflessioni che avete letto fin qui. I braccioli se mai li vorrò si possono aggiungere per 30€. La MARKUS, molto simile, ha meno possibilità di regolazione.
Vi farò sapere.
Pingback: Riflessioni sulla postazione di lavoro (parte 2) – Kintaro island