Vuoto a rendere

Mi sono trasferito a Rovigo. Sto in un simpatico appartamentino in zona Tassina.

Tutto è iniziato quest’estate, ho visto delle case, poi ad agosto ho firmato il contratto e da metà settembre sono qui in pianta stabile.

Se mi chiedete com’è Rovigo, per prima cosa vi raccontarò gli sguardi perplessi degli agenti immobiliari che mi portavano a veder case:” …da Padova?!?! E cosa ci vieni a fare a Rovigo??” Non tanto con curiosità, ma con quel tono del tipo “probabilmente hai sbagliato direzione. Ti sarai perso….Ma sei sicuro?” Siccome credevo che il loro lavoro consistesse nel convincermi al trasloco…ero sorpreso quanto loro.

La casa era già ben arredata, ma traslocare la prima volta ti permette di realizzare la miriade di piccole cose indispensabili per vivere: piatti, lenzuola, pentole, detersivi….uno schermo gigante per guardare i film…la birra…. Inoltre fai un po’ di conti con le cose che hai accumulato nella tua camera e ritieni importante trascinarti dietro, del tipo che ho portato con me per lo più libri e fumetti, prima ancora di portare dei vestiti.

Fino a fine settembre ero convinto avrei rinunciato all’internet, visto che sono connesso per lavoro tutti i giorni. Poi ero a casa e volevo consultare l’orario dei treni, scrivere su questo blog, farmi un po’ i cazzi miei insomma….quindi ho chiesto l’internet e, come spesso va in questi casi, ho avuto una serie di difficoltà per cui i portatori dell’internet c’hanno messo quel mese più del previsto. Però ora ho internet e sono più sereno.

Quello che volevo dire, soprattutto, è che da alcuni mesi sento di non avere più la stessa routine di prima, ho avuto altre cose a cui pensare, sto acquisendo nuovi ritmi: nel fare la spesa, il bucato, pulizie domestiche, pagare l’affitto o le bollette. Va tutto bene, era quello che volevo e di cui avevo bisogno. Anzi, mi fa girare il cazzo di esserci arrivato più tardi del previsto.

Però ogni tanto ho dei vuoti dentro che non voglio nemmeno provare a descrivere.

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