Ieri ho guardato un po di Wipeout. Devo ammettere che è molto noioso. Però l’ho guardato lo stesso.
Come va?
Ci sono queste due porte di fronte a me, una chiusa e anche l’altra è chiusa. Intorno alle porte c’è un muro di mattoni, quelli rossi classici per intenderci. Quel mattone rosso della cantina di Fra, un po’ incrostato dal sale ma che altrimenti ci ricorderebbe una fabbrica inglese di fine ottocento.
C’è un po’ di erba selvatica che cresce ai piedi delle porte, mai state attraversate.
Io sono lì davanti che le fisso, spostando lo sguardo dall’una all’altra, talvolta rischiando lo strabismo.
Credete forse che ne supererò una? Francamente non lo so. Bisogna sempre scegliere da che parte andare. Indietro non si può tornare, è tutto buio e dritto e già percorso. Di dove vada a finire il muro o se esistano altre porte, al momento non sembro interessarmi.
Hanno iniziato a stare lì alle superiori, mi sono fatto il mio percorso di informatica e ragioneria. Finito quello ho fatto informatica e servizio civile. Dopo un anno ho iniziato giapponese. Quasi solo quello. L’università è meravigliosa perchè si fa presto a meno di tutto il resto, le porte diventano più distanti. Dopo pochi anni però sono tornate e sto lì a fare un po’ di informatica e un po’ di biblioteche. Nè carne nè pesce.
Ora da un paio d’anni sono qui che faccio un po’ di sviluppo web e un po’ di organizzazione delle risorse. Ancora nè carne nè pesce. Non è che non abbia avuto scelta, ma ho scelto di non scegliere. Entrambe le cose mi intrigano. Ma non si possono mica fare entrambe. Soprattutto quando uno vuole diventare bravo almeno in una cosa e non sa ancora in cosa.
Bene. Stasera, grazie a Fede, sua madre, mia madre e mio cugino, mi arriva l’iPad a casa.
Probabilmente domani mi sarò dimenticato di questi ragionamenti, soprattutto perchè sono pigro e il post-rock mi impedisce di essere felice.
Attorno a me vorrei maggiore surrealismo.
grazie.
si, forse basta post rock. ascolta radio fip. e ccomunque inizio il 2 😛