Cosa potrebbe essere utile sapere per cercare un lavoro nel settore

Thing 21: Promoting yourself in job applications and at interview
La ventunesima cosa su cui cpd23 fa riflettere è il modo in cui ci presentiamo al mondo del lavoro, ovvero alcune dritte su come curare il CV e prepararsi a un colloquio. Si parla soprattutto della realtà inglese, quindi per chi volesse andare all’estero credo sia un post molto utile.
Personalmente ho preparato il mio CV usando il modello Europass, magari non il meglio strutturato, ma sicuramente una buona traccia (e dimostra che sapete usare un word processor!). L’ho mandato (in formato pdf) ad alcune aziende pescate dal catalogo espositori di Bibliostar 2009. Ah, ovviamente non sottovalutate anche un profilo su LinkedIn.
Nell’attesa che i bibliotecari metabolizzino una nuova biblioteconomia, per sottoporre il vostro CV ad una azienda del settore potrebbe essere utile conoscere:

  • com’è fatto un catalogo e i suoi record, da FRBR agli authority file, passando attraverso i database
  • come funziona nel suo complesso una biblioteca, magari averci lavorato (questo vi farebbe bene soprattutto se siete un programmatore :P)
  • UNIMARC e altri standard per la gestione e lo scambio di dati bibliografici
  • come funziona il web, possibilmente provate a costruirvi un piccolo sito internet per prendere confidenza con HTML e CSS. Arrivati lì vedrete che parlare di XML diventerà una passeggiata.
  • social networks, mashups, smartphones, ebooks e altre cose con cui divertirvi
Al di là di tutto, una cosa è fondamentale, non c’è più spazio per essere imbarazzati di fronte ad un browser o alla lingua inglese. Recuperare informazioni, valutare l’autorevolezza delle fonti, aggiornarsi costantemente sono cose che dovrebbe saper fare chiunque, a maggior ragione chi intende lavorare nel campo delle scienze dell’informazione.
Concludo segnalando che il post di cpd23 l’ha scritto un’italiana all’estero, e che spero siate andato a leggervelo, perchè giustamente evidenzia come il prerequisito fondamentale a qualsiasi ricerca lavorativa sia chiedervi quali sono i vostri interessi e cosa vi dà soddisfazione fare.
Inoltre nell’ultima puntata di BiblioCAST, Francesco Serafini intervista Concetta La Spada che racconta la sua esperienza di lavoro presso gli Idea Store di Londra. Dateci un ascolto 😉

4 commenti su “Cosa potrebbe essere utile sapere per cercare un lavoro nel settore”

  1. “Spett. “+nome della ditta
    considera che erano tutte ditte relativamente piccole, quindi senza nessun particolare referente. Ah, e l’unica che mi ha risposto è quella per cui lavoro ora 🙂

  2. eh grazie ci penserò su… tu a chi ti rivolgevi? alla ditta o cercavi il nominativo del capoccia/risorse umane etc?
    un paio di consigli invece per chi cerca lavoro all’estero (soprattutto in uk):
    – il CVE è una buona traccia, alcuni lo richiedono esplicitamente ma ha un’impaginazione e una grafica orripilanti. Inoltre gli inglesi sono per natura antieuropei… sicché se cercate lavoro in uk non usate il CVE (tra l’altro molte istituzioni hanno il loro specifico – orribile – form)
    – Nei CV inglesi non si mette la data di nascita è vietato e li cestinano in automatico
    – lo stesso vale per la fotografia (che btw anche se si è degli adoni io sconsiglierei in qualunque curriculum, a prescindere)
    buon espatrio 😀

  3. eh eh 🙂
    le mie mail di accompagnamento al CV erano abbastanza standard, però in tutte c’era brevemente scritto: chi sono, cosa stavo facendo il quel momento e cosa volevo fare nel futuro (aka, collaborare con l’azienda in questione).
    Credo che in un testo di accompagnamento il punto sia essere concisi e comunicare i propri obiettivi di crescita professionale.

  4. Questa mi interessa e prima o poi dovrò farlo anch’io. Ciò che mi frena è come inviare il curriculum, cioè come testo di accompagnamento… Cioè tipo “Salve xxxxxx, so che ufficialmente non cercate nessuno, ma essendo molto meglio della marmaglia che c’è in giro mi propongo come etc etc”? Direi di no 😀

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