Nell’attesa che lineavariegata.it si sviluppi, Mattia ha iniziato a curare quella che diventerà sicuramente una parte del sito: i luoghi variegati.
Fin da ora invitiamo tutti a contribuire segnalandogli via mail luoghi variegati. Di seguito il mio contributo, direttamente dai ricordi del Giappone.
Giappone, Kyoto, Okonomiyakiya (dinner)
Il posto non ha niente di caratteristico. Non attira nè turisti nè giapponesi. E’ un ristorantino minuscolo, ricavato da quello che potremmo chiamare garage dalle nostre parti, più probabilmente la veranda di un appartamento sul piano strada.
All’interno 3 tavoli per l’okonomiyaki, una frittatona tipica che viene cucinata e mangiata direttamente sul tavolo-piastra, possibilmente spennellata con una strana salsa forse apparentata con la soia. Il posto sembra sporco, ma in realtà è solo invecchiato male. Il proprietario è un serissimo uomo sulla sessantina, che fa da babysitter ai nipotini nella stanzetta accanto e ogni tanto passa a recuperarne uno che scorrazza tra i tavoli. Unica lingua possibile per comunicare: giapponese. Ma a gesti si riesce almeno a cenare.
Cibo surgelatissimo, bevande in bottiglia. Al muro poche cose, tra cui un caschetto da cantiere, residuo forse del secondo lavoro del ristoratore.
Prezzo stracciatissimo. Non so proprio capire perchè dovreste andarci. Ma io, se posso, ci torno.
Giappone, Kyoto, Salvage Bar (after dinner)
Se c’è una cosa che i salary man giapponesi amano fare la sera è sbronzarsi. Non ci vuole tanto, ma cercano comunque di farlo in grande stile. Allora salta fuori un micro-pub dal sapore vagamente australiano, il vagamente comprende una pacchianissima versione dell’Ultima Cena in bassorilievo vicino all’entrata del cesso e ammenicoli vari. Quattro tavolini e un lungo bancone assediato da alti sgabelli. Dietro, una riserva di superalcolici di discreta qualità e un giovane barista pronto ad ascoltare tutti i vostri problemi.
Il grande stile consiste nell’appoggiare sul bancone una banconota di grosso taglio e aspettare che si trasformi lentamente in fiumi di alcol. Di giappionese poco, forse qualche snack, sicuramente niente sake.
Le varietà di whiskey non sono male e, ovviamente, si può fumare dentro. Potete portarvi delle carte e giocare al tavolo. Metà degli sgabelli al bancone sono per gli habitué.
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P.S. l’Okonomiyakiya è la storica bettola che dà il nome al famoso e abbandonato blog che abbiamo tenuto io e il fede durante il viaggio.
confermo 🙂
Tra l’altro ho notato che si legge tutto in meno di mezz’ora, dato che per ben 2 mesi non l’abbiamo più aggiornato….sigh….scusateci ancora….
il blog giapponese la bettola è uno dei migliori che si possano ricordare nella storia di internet.